I bambini, nella loro vita pre parto vivono, crescono, si sviluppano nel liquido amniotico, quindi in teoria nono avrebbero assolutamente nessun motivo per avere paura dell’acqua, tanto che in molti casi la mamma sceglie il parto in acqua e i bambini nati in questo modo sono certo meno traumatizzati. Perché, allora, tanti bambini hanno la fobia dell’acqua?
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Cosa è l’Acquafobia
Fai parte dell’ampia schiera di mamme che nota nel proprio bambino una particolare paura dell’acqua? Devi intanto sapere che questa paura è piuttosto diffusa soprattutto nei bambini ma anche in tanti adulti. L’acqua fobia è un disagio di tipo psicologico o psichiatrico che consiste in una paura esagerata e ingiustificata, almeno apparentemente in tanti casi, dell’acqua in ogni sua forma.
Questa fobia genera ansia profonda in chi ne soffre e può arrivare, se non trattata, anche ad essere invalidante e socialmente emarginante. L’acquafobia non si manifesta soltanto con la paura delle grandi masse d’acqua come un lago, un fiume o ancora di più, il mare.
In alcuni casi il disagio si manifesta prepotentemente anche verso la vasca da bagno, l’acqua della doccia, perfino degli schizzi d’acqua che inavvertitamente vengono alzati dalle auto di passaggio.La pioggia è spesso insopportabile per chi soffre di questo disturbo, provocando il rifiuto netto di uscire di casa in caso di pioggia. Nei casi più gravi anche solo sentir parlare di acqua pone il soggetto in uno stato di angoscia.
I bambini che soffrono di acquafobia in genere cessano questa paura dopo i 12 anni ma in taluni casi la fobia si mantiene anche in età adulta.
Soprattutto nell’età adulta, si può ben comprendere quale possa essere la condizione igienica di una persona che ha il terrore anche solo dello scorrere dell’acqua: il suo inserimento nella vita quotidiana, i suoi rapporti sociali diventano difficili fino all’esclusione, all’emarginazione per via del cattivo odore emanato.
La scarsissima igiene è spesso causa anche di insorgenza di altre patologie ed infezioni, per cui la persona sofferente di questa fobia vive una vita difficile e anche di sofferenza per le malattie che sopravvengono. I bambini sono esserini adorabili ma sappiamo anche quanto possano essere terribili in alcune circostanze. Un bambino non pulito, che “puzza” un po’, viene immediatamente deriso, preso in giro, escluso dalla compagnie. Un bambino emarginato socialmente vive una condizione tremenda di disagio che lo potrà segnare per tutta la vita, anche dopo che il problema dell’acquafobia sia risolto.
Le forme lievi di Acquafobia
Per fortuna le forma gravi di cui abbiamo parlato finora sono assolutamente la minoranza. Nella maggior parte dei casi la mamma nota una paura del figlio ad immergersi in acqua, con il rifiuto deciso di provare a nuotare e con una grande paura di annegare.
Il sintomo più frequente e principale dell’acquafobia è l’angoscia irrefrenabile provocata dalla presenza dell’acqua e talvolta anche solo del parlarne.
A questa angoscia spesso si associa anche tachicardia, tremori, pallore, sudori. difficoltà di respirazione e talvolta anche perdita di conoscenza, come avviene anche nelle crisi di panico, essendo questa una vera crisi di panico generata dall’acqua.
Le Cause
Nella maggior parte dei casi di acquafobia si riscontra un trauma infantile legato all’acqua come una caduta accidentale in acqua, il tentativo da parte di papà o altra persona di indurre il bambino a nuotare buttandolo in acqua, cosa assolutamente da evitare in quanto comunque traumatica, o altre circostanze negative legate all’elemento Acqua.
In età adulta può essere presente l’acquafobia in persone che non ricordano nessun trauma ma questo potrebbe essere stato rimosso ma comunque vissuto e aver lasciato il segno nell’inconscio.
I trattamenti
Se l’acquafobia è di grado lieve e non disturba la normale vita quotidiana inducendo solo il soggetto ad evitare la spiaggia, la piscina o altre grosse esposizioni all’acqua, si può convivere tranquillamente con tale fobia.
Se al contrario la fobia incide sulla vita quotidiana, si possono ottenere buoni risultati con la psicoterapia oppure anche con la Psicoanalisi riportando alle origini del problema e risolvendo alla radice il problema.
Recentemente si è applicata anche l’ipnosi a questo tipo di fobia con ottimi risultati. Le Piscine spesso applicano lezioni specifiche per chi soffre di forme lievi di acquafobia che ottengono buoni risultati se si riesce a creare un rapporto di assoluta fiducia tra la persona e il Maestro di nuoto.