La Sindrome di Reye colpisce quasi esclusivamente bambini e adolescenti, raramente gli adulti. La malattia, rara ma pericolosa, rappresenta in un certo senso un monito verso i genitori che usano con leggerezza i farmaci sui loro bambini senza consultare o dare ascolto al pediatra. E’ un’affermazione di un certo peso, lo sappiamo, ma corrisponde alla realtà e in questo articolo ti spieghiamo perché.
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La malattia di Reye o sindrome di Reye, è una malattia che colpisce fegato e cervello e ha un alto livello di pericolosità, potendo risultare anche letale in numerosi casi.
La malattia insorge solitamente dopo o in corso di un’infezione virale, un’influenza, la Varicella o altra infezione respiratoria di carattere virale. Sembra che in questo genere di infezioni virali possa essere anche ricompresa la tonsillite.
La Sindrome di Reye come detto sopra, raramente colpisce gli adulti, prediligendo i bambini e gli adolescenti, meno i neonati, anzi molto raramente e si può manifestare con una curva gradualmente discendente fino all’adolescenza avanzata.
Gli adulti che presentano questa malattia sono veramente rari, segno evidente che qualcosa impedisce lo sviluppo della malattia in età adulta favorendola nell’infanzia.
Il periodo di insorgenza è soprattutto quello invernale, quando le infezioni virali che colpiscono i bambini e gli adolescenti sono particolarmente attive. Nella statistica si è notato che circa un terzo dei casi di Sindrome di Reye è una complicanza della Varicella.
Nonostante le ampie ricerche su questa sindrome, non si è ancora giunti alla determinazione delle cause della malattia e tanto meno dei fenomeni biochimici e biologici che la determinano.
Tuttavia la ricerca è riuscita ad approdare ad una certezza scientificamente provata: la Sindrome di Reye è strettamente correlata all’assunzione di Aspirina e altri prodotti contenenti acido acetilsalicilico, il componente base dell’Aspirina, in età pediatrica.
Per il momento è difficile dire se questo farmaco sia direttamente responsabile della malattia o se i Virus, incontrando l’acido acetilsalicilico assumono una tossicità tale da provocare la malattia, ossia se l’Aspirina possa essere considerato fattore scatenante creando in qualche modo una reazione biologica con i Virus dando origine alla sindrome.
Resta il fatto che è dimostrata la correlazione tra assunzione di Aspirina da parte di soggetti in età infantile/adolescenziale e insorgenza della malattia, sempre in presenza di infezione virale. In altre parole, l’Aspirina provoca nei bambini la Sindrome di Reye perché:
L’interrogativo rimane ma certamente, quali che siano i meccanismi biologici della malattia, certamente qualcosa si può fare per prevenirla e vedremo come.
La malattia di Reye ha come effetto sul cervello uno stato infiammatorio che sfocia in un’encefalite. A livello anatomico si dimostra un appiattimento dei rilievi cerebrali e un’infiammazione dei fasci nervosi che collegano il cervello al midollo spinale.
Anche il fegato è colpito dalla malattia attraverso un processo infiammatorio che si dimostra attraverso un innalzato livello di ALT con bilirubina nella norma.
I sintomi della Sindrome di Reye, nella fase iniziale, sono aspecifici, vomito che spesso persiste per diverse ore. febbre ma che potrebbe essere assolutamente riconducibile all’infezione virale in atto.
Successivamente insorgono segni di sofferenza del sistema nervoso, in particolare cerebrale che comportano sguardo fisso, stupore, comportamenti anomali, apatia, irritabilità, sonnolenza, delirio fino a convulsioni e coma.
Come abbiamo detto, la Sindrome di Reye per un terzo dei casi insorge a seguito della Varicella. Altrettanto abbiamo evidenziato la correlazione tra la malattia e l’assunzione di Aspirina.
Questi due elementi sono assolutamente prevenibili, uno con il vaccino contro la Varicella che dal 2019 diventa obbligatorio e soprattutto evitando di somministrare Aspirina fino all’età adulta, un atto di inconsapevole leggerezza da parte di tanti genitori che credono di far bene ma con questo rischiano di mettere in pericolo la vita dei figli o di procurare loro danni gravissimi e permanenti.
Una volta insorta la Malattia di Reye e diagnosticata, è necessario il ricovero in Ospedale per le cure necessarie.
Se la malattia è affrontata precocemente, le possibilità di guarigione totale sono ottime ma se si arriva tardivamente alle cure ospedaliere, il rischio di lesioni permanenti e di morte aumentano considerevolmente: tutto per un’Aspirina? Pensateci!
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